Giuseppe D’Addazio

Giuseppe D’Addazio (Penne 1930-1987). Dopo aver frequentato la Scuola d’Arte della sua città, ha compiuto gli studi a Firenze (Istituto e Magistero d’Arte). Spirito amante della solitudine, si è dedicato alla pittura e, negli ultimi anni, anche alla ceramica e alla grafica, grazie al suo grande amico Fernando Di Nicola. È infatti del 1963 una bella cartella di serigrafie, presentata da Remo Brindisi e Aleardo Rubini, edita dall’Arazzeria pennese. Ha preso parte a diverse importanti rassegne, quali i Premi Michetti, Avezzano, Penne, Vasto, la Biennale dell’Aquila. Si ricordano sue personali a Penne nel 1973 e 1976, mentre nel 1989 l’Amministrazione Comunale gli dedica una retrospettiva-omaggio ospitata al Chiostro S. Domenico. La sua pittura, un tempo di indirizzo naturalistico, man mano si è concentrata su un solo oggetto, ovvero la pietra preistorica con incisa l’impronta umana, per poi negli ultimi anni recuperare altri elementi naturali come fiori e vegetali. Importante il ciclo dei Reperti, che attraversa gli anni ’70. Il termine sta a indicare la volontà di un viaggio nel passato, identificato appunto nei reperti. Nel 1995 Giuseppe Rosato lo inserisce nella rassegna Segni della memoria (Castello di Nocciano). Sue opere sono conservate nella Pinacoteca di Penne.

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