Manfredo Acerbo

Manfredo Acerbo (Pescara 1913 – Roma 1989). Congiunto di Giacomo Acerbo, dopo aver compiuto gli studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti della capitale, è stato docente al Liceo Artistico, iniziando una ricerca pittorica parallela alla Scuola Romana, da cui ha mutuato un caldo tonalismo espressionistico. Il suo nome (in arte è indicato come “Manfredo”) è particolarmente legato alla realizzazione di manifesti pubblicitari dedicati al cinema, eseguiti per importanti case cinematografiche (Titanus, Cineriz, Fox). L’intera collezione di manifesti di Manfredo è stata donata all’università di Parma e conservata da Arturo Carlo Quintavalle per l’Archivio di Stato. Con la sua perizia ha saputo elevare questo settore a rango d’arte, guadagnandosi la stima di illustri critici quali Bellonzi, Guzzi, Tallarico, Quintavalle, Vivaldi, Bonavita, Venturoli e dello stesso conterraneo Ennio Flaiano. Nel 1942 ha partecipato alla Biennale di Venezia e nel 1948 alla Quadriennale di Roma e, in seguito, a diverse edizioni del Premio Michetti, dove nel ’50 ottiene il primo premio. L’artista, insieme alla sua compagna Annemarie Asan, è stato anche animatore dei gruppi culturali: Il Gallo Rosso, Nuovo Incontro e Gruppo Internazionale. Temi ricorrenti della sua pittura sono le bambole e altri giocattoli, burattini e oggetti desunti dalla quotidianità, carichi di simbolismi e metafore di una
civiltà consumistica verso cui egli è assai critico. Notevole anche la sua produzione nel campo dell’arte sacra, con opere collocate presso alcune chiese di Roma e nella Chiesa 14 Nothelfer, a Monaco di Baviera. Nel 2006 al Mediamuseum di Pescara vengono esposti in permanenza suoi manifesti cinematografici. Nel 2009, in occasione del ventennale della scomparsa, il suo amico e discepolo, Vincenzo Campopiano, gli dedica una voluminosa monografia riassuntiva di tutta la sua opera.

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